Alessandro

Postato sabato 19 agosto 2023

9mm

INTJ

Toro

8

7

Anime perdute

Quando uscì questo libro era il lontano 2006, avevo 16 anni e da circa un anno avevo scoperto il cinema di Miike Takashi. Il cinema orientale era in piena esplosione in occidente in quegli anni, grazie al successo dei Jhorror Ju-on e Ringu che avevano aperto la strada ai film di genere, permettendo di lì a qualche anno gli exploit de La Tigre e il Dragone e Oldboy, nonché la scoperta dei film d'autore di Kim Ki-duk e Wong Kar-wai. Insomma erano anni straordinari, la mia cinefilia orientale era ai massimi livelli e bazzicavo la Rete in cerca dei film più pazzi provenienti dall'esterno oriente. Ovviamente quindi mi sono imbattuto in Ichi the Killer e Audition, due capolavori che mi fecero esplodere il cervello, e iniziai a recuperare tutto il possibile sul grande Miike Takashi. Per l'epoca questo libro era una miniera d',oro di informazioni, e fu anche abbastanza pionieristico nel trattare un tipo di cinema così estremo e lontano dai canoni del cinema occidentale, parlando di un autore che era conosciuto solo dai più malati di stranezze made in Japan. Tutto questo per dire che ne consiglio la lettura ancora oggi, sia perché ricco di informazioni sull'autore sia perché contiene analisi critiche molto interessanti sui film di Miike e sulla sua poetica, allargando spesso l'orizzonte all'intero panorama del cinema giapponese e asiatico di quegli anni. È anche pieno di immagini, quindi cosa volete di più? 😁