Ludovico

Postato venerdì 15 settembre 2023

7mm

INFP

Vergine

Dalla parte del mare (estratto di un mio vecchio racconto incompiuto)

Una scogliera. Il mare in burrasca. Le onde che si frastagliano impetuose. Lei era seduta su di un promontorio, guardava il mare andare a morire su quelle rocce brune, rinascere più chiare e spumose ed infine morire di nuovo. Passava ore a contemplare le onde. Ci vedeva qualcosa di magico in quella sfrenata insistenza del mare, una lotta impari con la scogliera; lei si rispecchiava in questa visione. Ovviamente la ragazza prendeva le parti del mare. La vita — dura e impassibile come quelle rocce immobili — non la spaventava. Era caduta moltissime volte: «troppe in 19 anni», si ripeteva Reah nei giorni più cupi e nelle notti interminabili, in cui si era sentita morire dentro. Molteplici volte si sentiva senza forze, piombando sempre più affondo nel suo personalissimo inferno. Le lacrime non servivano più, ma nonostante tutto ce la faceva sempre ad uscirne fuori. Mutava il suo essere, a piccole dosi, quanto basta per andare testardamente avanti. Combatteva i propri demoni — la sua scogliera, per riprendere il discorso — a suon di cocciutagine. Non sapeva, o meglio, non capiva più, per cosa dovesse combattere. Non contava più. Lei era decisa a non lasciar vincere i propri demoni. Per ora ci stava lentamente riuscendo, a giorni alterni. O come li chiamava lei: „I miei giorni dispari”. Reah stava corrodendo pian piano il suo antogonista, si stava espandendo. Stava vincendo. Sì?! Ma a quale prezzo?