Violet

Postato sabato 20 aprile 2024

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Quando ignoranza fa rima con arroganza

Per poter parlare di una cosa, la si deve conoscere. E conoscere a fondo. Oggi però capita di incontrare tuttologi che pretendono di dare giudizi su ciò di cui non possiedono la minima conoscenza. Sono stata educata al metodo scientifico, quello vero. Cosa significa? Vi faccio un esempio: sento nominare le 5 Leggi Biologiche del Dr. Hamer. Mi chiedo se siano solo "fuffa" (parola oggi molto amata dai tuttologi) oppure abbiano un fondamento scientifico. Come faccio a verificare? Faccio una ricerca in rete? No, questo non è metodo scientifico: stai solo attingendo a informazioni create da altri. Saranno vere o false? Non potrai saperlo mai, proprio perché non conosci la materia: sei costretto a compiere un atto di fede, senza possibilità di verifica. A me questo metodo non piace, perché non amplia le mie conoscenze...mi induce solamente a ripetere a pappagallo cose scritte da altri. Che cosa faccio allora? Semplice: mi compro il tomo per medici scritto da Hamer, e me lo studio a fondo (1205 pagine, più 246 del volumetto di compendio). Ne acquisisco la conoscenza completa, ci ragiono sopra, lo paragono agli altri studi e ricerche compiute e infine anche alla mia esperienza personale. A quel punto (e solo a quel punto!) avrò il diritto di giudicare se si tratta di fuffa o di studi seri. Questo vale per qualunque argomento. Amici miei, non c'è altro modo: è necessario studiare a fondo e acquisire conoscenza diretta. Capisco che non tutti hanno tempo e modo di studiare. Sono ovviamente liberi di compiere un atto di fede e far proprie le idee di qualcun altro, a loro rischio e pericolo, dato che il mondo è pieno di cialtroni in giacca, cravatta, titoli e spillette. Ma non hanno il diritto di parlare di quell'argomento (tanto meno discutere o giudicare), perché, di fatto, non ne possiedono la reale conoscenza diretta. Meglio allora che parlino di un romanzo, se hanno letto quel romanzo. O di un videogioco, se ci hanno giocato. In sintesi: accettare con umiltà di non poter conoscere tutto, parlare solo di ciò che si conosce, rinunciare ad aprir bocca solo per darle fiato. Su ciò che non si conosce, si ha il dovere di tacere, fosse anche solo per non fare la figura degli sciocchi. (modificato)