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Crescitapresonale

crescitapresonale

Avete un mantra?
Una frase che vi ripetere spesso o quando ne sentite il bisogno?

Io ne ho due.

Il mio primo mantra è "ce la fai anche quando non ce la fai".

Il vostro?

Mantra

Eh sì, la maggior parte delle volte siamo in balia della seconda.

Quella che ti fa dire "oh, io lo dico e quindi lo faccio", pur di non passare per scemo, anche se ti rendi conto di aver detto una caxxata.

Oppure quando ti impunti su una scelta che in realtà hai fatto solo per paura di essere giudicato.

Ecco, questa è la coerenza sciocca, e probabilmente non ti porterà lontano 

A mio modo di vedere, l' unica coerenza da coltivare ogni giorno è quella nei confronti dei nostri veri valori (ammesso che li si conosca davvero, ma questo è un altro paio di maniche).

Lascia stare i "devo" e le scelte fatte per paura.

Ascolta ciò che ti fa sentire vivo!
Perché caxxo! Ci vuole una certa dose di coraggio per dire "Si! Ho cambiato idea!"

E non è incoerenza, è evoluzione!

Prego, linciatemi pure 🤣

La coerenza, e la coerenza sciocca

Concordate?

Cosa vuoi realizzare entro quest’anno? C'è una cosa importante oppure hai una lista?

Chiedilo all’Universo

Non m’interessa cosa fai per vivere,
voglio sapere per cosa sospiri
e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore.

Non m’interessa quanti anni hai,
voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare stupido per l’amore, per i sogni, per l’avventura di essere vivo.

Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore,
se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita,
o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro.

Voglio sapere se puoi sederti con il dolore,
il mio o il tuo;
se puoi ballare pazzamente
e lasciare l’estasi riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirci di cautela,
di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani.

Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera.
Voglio sapere se sei capace di deludere un altro per essere autentico a te stesso,
se puoi subire l’accusa di un tradimento e non tradire la tua anima.
Voglio sapere se sei fedele e quindi di fiducia.

Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non è bella tutti i giorni,
se sei capace di far sorgere la tua vita con la tua sola presenza.

Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, tuo o mio,
e continuare a gridare all’argento della luna piena.

Non m’interessa sapere dove abiti o quanti soldi hai,
m’interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore, triste o spaccato in due
e fare quello che bisogna fare per i bambini.

Non m’interessa sapere chi sei, o come hai fatto per arrivare qui,
voglio sapere se sapresti restare in mezzo al fuoco con me e non retrocedere.

Non voglio sapere cos’hai studiato, o con chi o dove,
voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l’ha fatto.
Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso
e se veramente ti piace la compagnia che hai nei momenti vuoti.

("The invitation" di Oriah - Mountain Dreaming)

Saggezza dal sapore indios

La vita mi ha riservato prove dure e difficili, imparando ad affrontare chiunque mi capitasse davanti.
Ho imparato a non crollare malgrado le gambe si piegassero con la voglia di urlare.
Ho imparato a curarmi da sola, a leccarmi le ferite, in modo da risollevarmi dallo sconforto.
Ho saputo confortare gli altri e amare incondizionatamente la vita: così sono diventata forte e sensibile. Quella sensibilità che distingue le persone che hanno sofferto. Per questo, ora, sono in grado di comprendere il dolore altrui e sono diventata una persona che sa lottare sempre.

Chi ha vissuto esperienze simili? 
Come le avete affrontate?

Non si nasce forti, lo si diventa

Un capo si preoccupa dei risultati.
Un leader si preoccupa di come portare la squadra ad ottenerli.

Tu hai mai vissuto in un ambiente di lavoro dove sentirti davvero parte di qualcosa di più grande?

Un leader sa che le sue persone non sono solo risorse da gestire, ma voci da ascoltare, talenti da valorizzare, cuori da coinvolgere.

Personalmente sto vivendo un periodo di dolorosi cambiamenti e di stanchezza fisica nonché spirituale. Penso che tutto questo sia concime per il futuro. Mi permetto: posso chiedere una piccola preghiera, per chi crede, per me?

Dolorosi cambiamenti

La disciplina è un mito [Quando lo capirai, finalmente raggiungerai i tuoi obiettivi, non importa quanto grandi siano] 'Alzarsi alle 4 del mattino' 'Fare docce gelate' 'Lavorare 10 ore di fila' Sono tutte sciocchezze. Non perché il duro lavoro sia sbagliato, ma perché forzarti nella disciplina è una bugia insostenibile.
Pensi di aver bisogno di disciplina per cambiare? No. Ciò di cui hai bisogno è smettere di combattere contro te stesso.
Perché la verità è... Agirai sempre in linea con ciò che credi di essere. Se il successo ti sembra uno sforzo, significa che, nel profondo, ti vedi ancora come la persona che non merita di avere successo.
Pensaci: Quando è stata l'ultima volta che hai dovuto sforzarti per scrollare il telefono? Per guardare una serie tv? Per procrastinare? Non l'hai fatto. Perché quelle azioni sono in linea con la tua identità. Ecco perché sembrano facili.
Ora, confrontale con andare in palestra, lavorare sui tuoi obiettivi o svegliarti presto. Perché quelle azioni sembrano una resistenza? Non perché siano 'difficili'. Ma perché contraddicono ciò che, inconsciamente, credi di essere.
Ed è qui che le persone sbagliano. Non falliscono per mancanza di disciplina. Falliscono perché le loro azioni non corrispondono alla loro identità.
Ogni tua azione rafforza o indebolisce la storia che credi di te stesso. Se continui a dirti: 'Sono pigro', 'Sono indisciplinato', 'Odio il duro lavoro'... Il tuo cervello cercherà prove per confermarlo. Anche quando riesci, finisci per autosabotarti. Perché, nel profondo, il successo ti sembra un travestimento, non qualcosa che ti appartiene.
Ecco perché chi vince alla lotteria spesso finisce in bancarotta. E perché chi perde tutto ma crede di essere ricco... ricostruisce. Perché, alla fine, il successo non dipende dalla disciplina. Dipende da ciò che ti sembra normale.
Quindi ecco il vero lavoro: invece di forzare le azioni, cambia ciò che ti sembra normale. Cambia ciò che ti sembra 'casa'. Se andare in palestra ti sembra una punizione, richiederà sempre disciplina. Ma se inizi a vedere il movimento come parte integrante della tua identità, lo desidererai.
Se leggere ti sembra un dovere, richiederà forza di volontà. Ma se ti vedi come qualcuno che divora la conoscenza, non avrai bisogno di motivazione.
Non è la disciplina a fallire. È la tua identità. E una volta sistemata l'identità, le azioni seguiranno automaticamente.
Quindi non 'forzare' il cambiamento. Diventa la persona che non ha bisogno di forzarsi. Nel momento in cui il successo ti sembrerà 'casa', la lotta finirà.

Il mito della disciplina

La soluzione spesso...

Quanto è fondamentale rispettarsi ragazzi? Quanto è bello farlo?

È difficile capire di avere un problema quando lo stesso ti fa risplendere...

Non solo comfort zone

...se nulla cambia, forse l'obiettivo si raggiunge attraverso le vie che eviti.

Se non trovi la soluzione...

C'è un momento della vita in cui smetti di aspettare che cambi qualcosa fuori e inizi a cambiare dentro: è lì che tutto comincia.
Pasqua è questo: è trasformazione, è dire "basta rimandare", "basta compromessi", "basta a versioni a metà di me stesso".
È il momento in cui scegli la tua risoluzione, quella che parte da dentro e non ha più bisogno di approvazione esterna.
Rinascere non vuole dire diventare perfetti: vuole dire decidere chi vuoi essere da oggi in poi, con tutti i tuoi limiti, le tue ferite, i tuoi sogni ancora in costruzione. E se oggi sei ancora in mezzo alla confusione, sappi che ci sei dentro fino al collo...ma ci sei anche vicino: alla tua svolta , alla tua Pasqua personale. 
Perché non serve una data sul calendario per cambiare: serve una decisione, chiara, intima, inarrestabile.

Buona Pasqua.
Di cuore. Di coraggio. Di scelta

Pasqua non è solo una festa: è un richiamo. Un invito a morire simbolicamente...per rinascere più vero, più presente, più deciso.

Prendere precauzioni significa ammettere che ci sia il problema e non tutti riescono a sostenere il peso di questa ammissione... e dunque non tutti sono capaci di prendere precauzioni!

Riesci a prendere precauzioni?

Ho imparato che la vera forza non sta nel non cadere mai, ma nel rialzarsi ogni volta con il sorriso

I have learned that true strength lies not in never falling, but in getting up every time with a smile

Riflessioni serali

Ci è voluto tempo per arrivare a questo equilibrio, sia fisico che mentale. 
Ho preso consapevolezza di quanto il mondo intorno a me sia cambiato, ma soprattutto di quanto io stesso sia cambiato.
Rimanendo solo con me stesso, ho imparato a conoscermi davvero, a capire cosa desidero dalla mia vita e, soprattutto, cosa non voglio più farne parte. 
È nel silenzio e nella riflessione che ho trovato il mio centro.

#equilibrio #consapevolezza #fotografia 
#viaggiointeriore #ombra #luce

Un giusto equilibrio

Le mie frasi motivazionali preferite:

1) ricordati che devi morire 
2) si muore una volta sola
3) a morire si fa sempre in tempo

Che in pratica significano tutte e tre la stessa cosa:
1) ...quindi vivi ogni giorno
2) ...quindi vivi ogni giorno
3) ...quindi vivi ogni giorno


Eccheccà!

POST SERIO

Cambiare è anche un problema di linguaggio e linguaggio è sinonimo di comunicazione.

Ma non mi riferisco alle sole parole, alla sintassi e alla semantica ma a un concetto di linguaggio più ampio che comprenda anche valori, sentimenti, sensibilità e addirittura sintomi.

In sostanza la nostra pragmatica è influenzata da tantissimi aspetti che ci riguardano e le nostre possibilità di comunicare e interagire con l'alterità dipendono da questa "compatibilità linguistica".

Se ammettiamo che uno dei ponti per il cambiamento passa attraverso il rapporto con gli altri è ovvio che si possa comunicare adeguatamente solo se si condivide lo stesso "linguaggio".

La coazione a ripetere è anche un problema di compatibilità di linguaggio "emotivo". 

Purtroppo si reitarno certe situazioni perché paradossalmente ci si comprende troppo con persone profondamente sbagliate e troppo poco con persone che potrebbero offrire un'alternativa alla nostra vita, alternativa però che è espressa da un linguaggio che non conosciamo e che dunque rende a noi questa possibilità una possibilità aliena.

Da questa considerazione è ovvio che, similmente con i problemi di chi studia lingue, la soluzione è anche quella di buttarsi in una comunicazione che sappiamo non sarà agile e in quella investire per imparare un nuovo linguaggio "emotivo".

Ci capiamo meglio con chi condivide il nostro limitato e spesso "sintomatico" linguaggio emotivo

Innanzitutto cosa è il bypass spirituale? Il bypass spirituale è una situazione in cui un percorso di crescita non è veramente tale perché è intervenuta un'illusione, o forse meglio un bias, a illuderci di star contribuendo attivamente al miglioramento del nostro stato.

Il fatto è che il metro della nostra volontà di agire per migliorarci è un metro corrotto dall'incapacità di saper uscire veramente dalla nostra comfort zone, dall'incapacità di accettare una sofferenza costruttiva per esorcizzare quella distruttiva.

Non si riesce a comprendere o non si vuole accettare che per essere più felici dovremo soffrire, un paradosso che crea un cortocircuito che non trova soluzione se non nel bypass spirituale.

Senza sofferenza non si cambia, anche quando è proprio la sofferenza il nostro problema: se non si capisce questo principio il bypass spirituale è dietro l'angolo.

Quale è il sintomo principale, il campanello dall'arme, del bypass spirituale?

Quando hai dato tutto, spiegato mille volte, lottato contro muri di silenzio...la tua assenza può parlare, più forte di qualsiasi parola.
Non è debolezza: è dignità.
Sceglierti non è egoismo: è guarigione

A volte, il passo più coraggioso non è restare: è andarsene

Se doveste scrivere seriamente un libro, quale tema che vi sta davvero a cuore scegliereste?

Autori...

Eh sì tesoro bello, perché non è stata quella persona o quell'esperienza a causarti il dolore.

Piuttosto queste cose hanno messo in evidenza una ferita già aperta che ha ricominciato a sanguinare. Una ferita che ti impedisce di aprire il tuo cuore, di esporlo.

Quando superi quel dolore, capisci finalmente che meriti di meglio, che hai detto tanti "si" ingenuamente, che ti sei affidato/a alle persone sbagliate.

E finalmente ti appare chiaro che hai nelle tue mani il potere di scegliere. Scegliere di dire no, scegliere le persone di cui circondarti, scegliere di vivere le esperienze che ti arricchiscono.

Perché, dopo aver toccato con mano e col cuore quel dolore, hai finalmente preso coscienza del tuo grande valore.

#dreamengineer 
#dolore 
#consapevolezza 
#meritidimeglio 
#pnlpractioner

𝗜𝗟 𝗗𝗢𝗟𝗢𝗥𝗘 𝗧𝗜 𝗜𝗡𝗦𝗘𝗚𝗡𝗔 𝗖𝗛𝗘 𝗠𝗘𝗥𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗜 𝗠𝗘𝗚𝗟𝗜𝗢

Dice sempre un sacco di cose super azzeccate che ti aiutano davvero a migliorare e a capire i tuoi obbiettivi
Esempio l'ultimo video uscito sul suo canale YouTube

Andrea bottoni oltre essere bono

Qual è il vostro più grande limite che desiderate superare?

Specchi silenti

Capitalizzare la propria sofferenza è alla base della crescita e per farlo è necessario aprire un dialogo con la stessa.

La sofferenza è anche un occasione

Alcuni giorni fa ho condiviso un post in cui parlavo della sensazione di vuoto lasciata dalla conclusione di “Lost”, una serie che mi ha accompagnata per mesi. Non era però mia intenzione soffermarmi sulla qualità della serie, quanto piuttosto riflettere su come un contenuto che ci accompagna a lungo, stagione dopo stagione, possa diventare un vero e proprio viaggio interiore. Sia che si tratti di “Lost”, di un’altra serie o di un libro, ciò che desidero evidenziare è quanto queste esperienze possano stimolare profonde riflessioni su di noi e sui nostri legami, lasciandoci inevitabilmente trasformati una volta giunti al termine.

Non è, comunque, l’unica serie che mi ha profondamente “attraversata”. E tu? Quali contenuti – che siano serie, libri o altri percorsi narrativi – ritieni abbiano rivestito un ruolo importante nella tua introspezione e crescita personale?

Lost

...si hanno due gambe perfettamente funzionanti: una è il ragionamento scientifico, l'altra il pensiero umanistico, una è l'intelligenza logico-matematica, l'altra l'intelligenza emotiva. 

Senza possedere entrambe c'è sempre il rischio di non riuscire a muoverci correttamente nei complessi e tortuosi sentieri del vivere.

Si cammina bene solo sé...

Se il sintomo è una manifestazione soggettiva di una condizione patologica ed è patologico ciò che sviluppa una malattia (dunque una condizione morbosa) allora anche la relazioni, quando accomunate da un sistematico filo conduttore di sofferenza, possono essere il sintomo di una condizione patologica.

A boicottare questa prospettiva il non banale fatto di credere che le psicopatologie in sostanza non esistano, vista la particolare natura della sofferenza che provocano (finché poi non si arriva anche allo psicosoma purtroppo che però è anche elusivo da un certo punto di vista).

C'è da aggiungere poi che le relazioni si sviluppano spesso all'interno di un egosintonia che nasconde ciò che nella relazione è profondamente sbagliato, probabilmente perché entrambi normalizzano un aspetto in ombra comune che però fa anche da collante di coesione relazionale (perché purtroppo una coppia è retta anche se non soprattutto dalle criticità che si hanno in comune).

Insomma i nostri partner possono essere dei sintomi, o anche metaforicamente i segni, della nostra malattia e guarire significa vedere finire il susseguirsi sistematico di quel tipo di compagno o compagna, che ai fatti sono stati sempre tossici per la nostra vita e per la nostra salute, tossicità che è proiezione, in un modo o nell'altro, anche della nostra.

Il sintomo nascosto

Arrivare a vivere l’amore verso se stessi è un viaggio. Un viaggio il più delle volte lungo e tortuoso. Ma perché questo? Perché viviamo in un modo dove ci sono regole che ha creato un rompipalle egoista ed egocentrico che non ha fatto pace con le sue ferite interiori e quindi se lui sta male devono stare male tutti.
Pertanto, il viaggio verso l’amore (attenzione eh, parlo di amore vero, autentico, puro, che la maggior parte non ha la minima idea di cosa sia), ha una durata piuttosto lunga che dipende dalla condizione di partenza di ognuno. L’amore vero esiste? Si, e io l’ho conosciuto ed è quell’amore che guarisce ogni ferita, riempie ogni mancanza e non conosce paura, perché quando ami non hai paura degli altri che ti feriscono, perché non gli dai più il potere di farlo. Ribadisco la tortuosità del viaggio verso l’amore, perché per arrivarci devi affrontare una serie di tappe che all’apparenza potrebbero sembrare che non hanno nulla a che vedere con l’amore, e invece, solo nel momento in cui non demordi e inizi ad affrontare questo viaggio ti ricrederai.

Amare se stessi

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Meditazioni mattutine

Ti sono successe tante cose, ma sta a te decidere se rattristarti o riconoscere a ogni evento la valenza di un vero e proprio dono. Ogni cosa può essere un'opportunità di crescita o un ostacolo sul proprio percorso. La scelta spetta a te.

Il nostro modo di mangiare è espressione della nostra personalità ed è responsabile della nostra salute. Il cibo è un linguaggio attraverso cui esprimiamo chi siamo, come ci relazioniamo con il mondo e con noi stessi.

Il tuo rapporto con il cibo e le sue conseguenze ti rispecchiano

Ieri, 9 agosto, ho compiuto 35 anni. Per la prima volta nella mia vita non ho spento nessuna candelina. È una sensazione strana, perché è come se non avessi "spezzato" uno degli infiniti cicli karmici inconsci e consci. Ma ho scelto di non fermare i festeggiamenti. Ogni giorno posso scegliere di spegnere una candelina o 35 o, ancora, quante ne voglio. D'altronde, spegnere una candela non è necessario per esprimere un desiderio o confermare la mia presenza nella dimensione terrena. Io esisto, io amo, io cresco, nasco, muoio e rinasco, specialmente quando imparo qualcosa e non è ufficialmente il giorno del mio compleanno.

35 rinascite 💜🪷🎂

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