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Postato sabato 28 settembre 2024
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Bessie Coleman
Coleman nacque il 26 gennaio 1892 ad Atlanta, Texas, decima di tredici figli dei mezzadri George, di discendenza Cherokee e afroamericana, e Susan Coleman, afroamericana. Quando Bessie aveva due anni, la famiglia si trasferì a Waxahachie, nel Texas. Iniziò a frequentare la scuola a Waxahachie a sei anni e doveva camminare 4 miglia ogni giorno per raggiungere la scuola per neri di una sola stanza, dove amava leggere e si dimostrò una brava studentessa soprattutto in matematica. Completò tutti gli otto gradi nella sua scuola di una sola stanza. Ogni anno, le consuete attività della Coleman, scuola, faccende domestiche e chiesa, venivano interrotte dalla raccolta del cotone. Nel 1901, la vita della Coleman prese una svolta dolorosa: George Coleman lasciò la famiglia. Ne aveva abbastanza delle barriere razziali che esistevano nel Texas. Susan, per mantenere i figli, faceva la domestica nelle case dei bianchi. Nel 1915, all'età di 23 anni, si trasferì a Chicago, nell'Illinois. Lavorava in un "chili parlor" (ristorante specializzato nel preparare il chili) e presso il White Sox Barber Shop come manicure, dove sentiva i racconti dai piloti di ritorno a casa dalla prima guerra mondiale sui voli durante la guerra. Non riusciva a ottenere l'ammissione a scuole di volo americane perché era nera e donna. Nessun aviatore di colore statunitense voleva addestrarla. Con il suo lavoro di manicure conobbe Robert S. Abbott, fondatore e editore del settimanale Chicago Defender, che la incoraggiò a studiare all'estero. Coleman ricevette aiuto finanziario da un banchiere di nome Jesse Binga e dal Defender. Appena ebbe la certezza che una scuola di volo l'avrebbe accettata in Francia, seguì un corso di francese alla scuola Berlitz di Chicago e si imbarcò sul transatlantico SS Imperator nel novembre 1920. Coleman imparò a volare alla Société des avions Caudron di Le Crotoy[9][12] su un biplano Nieuport tipo 82. Abbott e Binga le pagarono le lezioni. Era l'unico allievo di colore del corso. Durante l'addestramento dovette assistere ad un incidente che costò la vita ad un allievo e la lasciò traumatizzata. Il 15 giugno 1921, la Coleman divenne non solo la prima donna afroamericana a conseguire un brevetto aereo internazionale dalla Fédération Aéronautique Internationale e il primo americano di qualsiasi sesso o etnia ad ottenerlo, ma anche la prima donna afroamericana a ottenere un brevetto di pilota di aviazione. Il suo ritorno negli Stati Uniti ebbe grande risonanza nella stampa. Coleman capì presto che per vivere come pilota civile - l'età del volo commerciale si sarebbe sviluppata dieci anni più tardi - avrebbe dovuto diventare una pilota di acrobazie aeree itinerante e dare spettacolo per un pubblico pagante. Ma per avere successo in questo campo altamente competitivo, aveva bisogno di lezioni avanzate e di un più vasto repertorio. Tornando a Chicago, Coleman non riusciva a trovare nessuno disposto a darle lezioni, così nel febbraio del 1922, ritornò ancora in Europa. Trascorse i successivi due mesi in Francia, completando un corso avanzato di volo, poi si recò nei Paesi Bassi per incontrare Anthony Fokker uno dei progettisti aeronautici più noti. Si recò anche in Germania, dove visitò la Fokker Corporation e ricevette una formazione supplementare da uno dei principali piloti della compagnia. Tornò negli Stati Uniti con la fiducia e l'entusiasmo di cui aveva bisogno per lanciarsi nella sua carriera di esibizioni acrobatiche. "Queen Bess", come veniva chiamata, divenne un'attrazione molto popolare nei successivi cinque anni. Invitata ad eventi importanti e spesso intervistata dai giornali, era ammirata da neri e bianchi. Volava principalmente con un biplano Curtiss JN-4 (meglio conosciuto come "Jenny") e aerei militari dismessi. Fece la sua prima apparizione in uno spettacolo di acrobazie aeree americano il 3 settembre 1922. Sei settimane più tardi tornò a Chicago per offrire una dimostrazione di manovre temerarie. Ma l'emozione delle acrobazie aeree e l'ammirazione della folla festante erano solo una parte del sogno della Coleman. Non perse mai di vista il suo voto nell'infanzia di "diventare qualcuno" un giorno. Come aviatrice professionale, la Coleman venne spesso criticata dalla stampa per la sua natura opportunistica e lo stile chiassoso delle sue esibizioni aeree. Tuttavia guadagnò ben presto anche una reputazione di pilota abile e audace che non si fermava davanti a nulla pur di completare un'acrobazia difficile. Attraverso i suoi contatti con i media, le fu offerto un ruolo in un lungometraggio dal titolo Shadow and Sunshine finanziato dall'African American Seminole Film Producing Company. Accettò volentieri, sperando che la pubblicità potesse contribuire ad un progresso nella sua carriera e che con la sua prestazione le permettesse di guadagnare una parte dei soldi che le servivano per realizzare una sua scuola di volo. Ma dopo aver appreso che nella prima scena del film doveva apparire in abiti laceri, con un bastone da passeggio e un pacco sulla schiena, si rifiutò di continuare. Coleman non sarebbe vissuta abbastanza a lungo per realizzare il suo sogno di creare una scuola per giovani aviatori neri, ma i suoi successi pionieristici servirono come ispirazione per una generazione di uomini e donne afroamericani. Il 30 aprile 1926 Coleman era a Jacksonville. Dopo circa dieci minuti di volo, l'aereo non uscì da una picchiata ed entrò in vite. Coleman fu sbalzata fuori dall'aereo e morì sul colpo quando precipitò al suolo. Migliaia di persone resero omaggio alla sua salma, che fu trasportata in treno da Orlando a Chicago.
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